MV e Poe, in missione ad Helena, si imbattono in una diligenza misteriosamente senza guidatore e senza passeggeri fatta eccezione per l'ispettore bancario Mc Intosh, stroncato da un infarto.

Alla stazione di posta riferiscono alla sceriffo Troy che per tutta risposta freddamente li invita a lasciare a lui il compito di continuare le indagini. Il caso è semplice. Sulla diligenza c'era un giovane impiegato, Poley, accusato di ammanchi nella banca della cittadina, e scortato dallo sceriffo Robson per essere giudicato. Fantomatici complici lo hanno liberato.

MV e Poe si insospettiscono per la facilità della versione dello sceriffo.
Del resto sono lì per indagare su un ammanco di fondi destinati all'ufficio degli affari indiani. Il maggior indiziato è il senatore Bronson, originario di Helena, che sembra usufruire della banca della cittadina, il cui direttore è il debole Boseman, come deposito personale per prelevare denaro.

Ad Helena incontrano il professor Baker, uno scienziato interessato a studi sull'elettricità, preoccupato per la sorte della figlia Elizabeth, in viaggio sulla diligenza.

Spiati da Rolf, un aiutante di Troy, hanno la conferma che anche lo sceriffo è sul libro paga del senatore e che Poley è il testimone chiave dei traffici di Bronson.

MV si precipita quindi sulle tracce dei passeggeri, scomodi testimoni, e li ritrova sani e salvi ma turbati dall'esplosione di un fulmine globulare, riparati nella missione di Padre Martin.

Il terreno scotta sotto i piedi del senatore che si reca di persona ad Helena per prendere in mano la situazione, scortato dallo spietato braccio destro Chuk...

Una storia riuscita a metà. La narrazione è tagliata e veloce come sempre ma i personaggi, usualmente sfruttati in tutte le loro potenzialità, sembrano solo abbozzati (Elizabeth). Quello che doveva essere l'elemento conduttore della narrazione, le frontiere misteriose dell'elettricità non riesce a integrarsi e a dirigere le azioni dei personaggi. Gli effetti del fulmine sui passeggeri, sono alquanto improbabili e pretestuosi, come le premonizioni di Poley.
Vittorio Sossi