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Ictus, in Italia un caso ogni quattro minuti

di Silvia Sorvillo

Un numero destinato a salire a causa dell'invecchiamento della popolazione
I dati presentati al congresso dei neurologi "Stroke 2000" che si conclude oggi a Firenze

dal quotidiano Ultime Notizie. mercoledì 22 febbraio 2000

FIRENZE. Trecentosessanta nuovi casi di ictus cerebrale al giorno, vale a dire uno ogni quattro minuti: è il dato, allarmante, che emerge dal congresso "Stroke 2000", che si chiude oggi al Palacongressi a Firenze.
L'ottanta per cento interessa gli ultrasessantacinquenni e, considerando che ci avviamo a diventare uno dei paesi più popolati di anziani, si prevede per il 2020 un aumento del 30 per cento, i casi salirebbero cosi a 170.000 l'anno. La situazione è ancor più preoccupante se si tiene conto anche del fatto che questo tipo di malattia tende quasi sempre a ripresentarsi dopo pochi anni.

Il cinquanta per cento dei sopravvissuti al primo attacco muore entro cinque anni. Che fine hanno fatto la dieta mediterranea e il nostro proverbiale modus vivendi? Queste "vecchie" abitudini, eccellenti antidoti "naturali" per l'infarto cerebrale, sono senza dubbio da recuperare.

prevenzione e diagnosi

La prevenzione, insieme alla diagnosi precoce, è l'arma più potente di cui disponiamo. L'ictus, che ha esito spesso letale, è provocato dall'occlusione di un vaso sanguigno cerebrale. Le cellule nervose a cui non arriva più né nutrimento né ossigeno, in parte muoiono e in parte sono permanentemente danneggiate.
Identificare il più rapidamente possibile l'entità del fenomeno è in questi casi fondamentale e può pregiudicare gli effetti di qualsiasi terapia. Recentemente, in un altro congresso, quello dell'American Stroke Association, Argye Hillis, neurologo del John Hopkins di Baltimora, ha presentato un particolare tipo di risonanza magnetica e alcuni nuovi test cognitivi, utili nella diagnosi precoce. Nuove prospettive arriveranno anche con i farmaci anticoagulanti.

I fattori di rischio

Lo stile di vita sempre più frenetico, l'alimentazione spesso sbilanciata (troppo ricca di grassi), il fumo e la completa inattività fisica, sono i fattori che, insieme all'ipertensione e ad un'eccessiva quantità di colesterolo nel sangue, aumentano il rischio di ischemia cerebrale. L'esame del sangue ci permette - attraverso il valore di alcuni parametri come il colesterolo e le proteine del sangue che lo trasportano - di fare un primo controllo generale. La pressione alta è un altro fattore da tenere sotto controllo come pure la presenza di placche aterosclerotiche sull'arteria carotidea.






Scienzità è stato realizzato da Silvia Sorvillo e Vittorio Sossi