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Le pagine sui fumetti in rete| cronologie e schede | Volto Nascosto

Scheda sul numero 14 in edicola di Volto Nascosto

scheda realizzata da Vittorio Sossi
ATTENZIONE: nelle sinossi troverete la trama della storia.
Le immagini sono proprietà dei rispettivi autori, sempre indicati, e utilizzate solo a scopo informativo.

Copertina
copertina di Massimo Rotundo
			© Sergio Bonelli Editore

Volto Nascosto n 14

collana: Volto Nascosto (miniserie 14 di 14)

periodicità: mensile

Data Uscita: novembre 2008

pagine: 100 (94 tavole)

prezzo: 2,70 euro

Titolo:
Dietro la Maschera

Storia:
capitolo 14: Dove tutti i nodi vengono al pettine

editore: Sergio Bonelli Editore

Articoli: '800

copertina di Massimo Rotundo
© Sergio Bonelli Editore

La Storia

Dietro la Maschera

autori: Gianfranco Manfredi storia, Massimo Rotundo disegni, Riccardo Riboldi Lettering

Personaggi (in ordine di apparizione): Vittorio de Cesarieroe di Macallè, Umberto I Re d'Italia, Arturo De' Cesari padre di Vittorio, Madre di Vittorio, Nonna di Vittorio, Ugo Pastore Giovane contabile, Masini psichiatra e lombrosiano convinto, Sandra Terenzi dama di compagnia di Matilde, Matilde Sereni Gentildonna romana, Suor Clelia infemiera di Matilde, Isabella di Nala duchessina e spasimante di Vittorio,Giuliani antipatico notaio, Enea Pastore padre di Ugo, sfortunato vetturino che incontra Ugo, Conte Antonelli diplomatico e tutore morale di Matilde, Brigida Figlia di Annibale, Rosetta Figlia di Annibale, Sora Gina madre di Verruca, Verruca brigante, Volto Nascosto predone etiope, Taitù regina etiope, Arimondi generale dell'esercito italiano, Annibale fattore di Vittorio

Sinossi

Dietro la Maschera

capitolo 14: Dove tutti i nodi vengono al pettine

Questo lungo romanzo a fumetti giunge alla conclusione. I quattro protagonisti sono rientrati ognuno al suo posto e ognuno nella sua storia, dopo le drammatiche vicende della guerra di Abissinia, che se non li hanno cambiati nell'animo, hanno senz'altro acuito le rispettive debolezze, almeno in due di loro: Matilde e Vittorio. Niente è tornato alla normalità soprattutto agli occhi di Ugo Pastore.
Vede Matilde aggrapparsi con disperazione all'illusione dell'amore di Vittorio, per rimettere insieme i pezzi del proprio animo fragile e segnato dalla violenza subita da bambina.
E vede Vittorio de Cesari ridurre la propria esuberante personalità, che tanto l'aveva affascinato, ad un'unica egoistica monotematica ossessione: la guerra, uccidere o essere ucciso.
Volto Nascosto, il quarto protagonista che, nel corso della storia ha perso la sua identità umana, se mai ne ha avuta una, per assurgere a simbolo: un simbolo di fronte al quale i due amici saranno chiamati a confrontarsi in una prova finale nella quale o cresceranno per diventare finalmente uomini completi o soccomberanno prigionieri delle proprie ossessioni.

All'inizio dell'episodio Vittorio riceve l'encomio solenne da parte del re Umberto I. Anche in questa occasione il giovane ufficiale non manca di esternare la sua insofferenza nei confronti di quelle teatrali e vuote manifestazioni. Anche l'abbraccio tanto agognato della sua famiglia al completo, che lo aveva sempre considerato un debosciato, non gli dà più alcuna soddisfazione. La sua mente è altrove.
Ugo invece scopre con sgomento che Matilde è praticamente fuggita dalla clinica del dottor Masini. Lo psichiatra, che nel numero scorso era ottimista e convinto di aver raggiunto finalmente la radice dei mali che affliggono la gentildonna romana, è sconcertato.
Matilde ha sfregiato con rabbia l'effige di Ugo che aveva tanto amorevolmente scolpito. Ugo ci mette poco a capire che la donna deve aver saputo, da Suor Clelia, del ritorno di Vittorio, che lui le aveva taciuto per evitarle una nuova cocente delusione.
Sandra gli conferma questa versione. I due si precipitano alla cerimonia di premiazione sperando di impedire all'amica un'ultima umiliazione.
Ma è troppo tardi. Vittorio ha già vomitato in faccia all'innamorata tutto il suo disinteresse per lei.

I due raccolgono la donna in lacrime. Matilde sembra reagire con carattere a quest'ultima offesa. Chiede perdono a Sandra e Ugo, le poche persone che le hanno veramente voluto bene, insieme al suo tutore il Conte Antonelli. E chiede ad Ugo di chiamare il notaio Giuliani perché risolva le pendenze economiche che aveva con Vittorio de Cesari.
Ugo è perplesso. Avrebbe potuto occuparsi lui di tutto. Troppo tardi scoprirà la verità. Quando suo padre Enea, che sente avanzare la vecchiaia e si prepara nonostante la stanchezza a partire per la Cina, per assicurare un roseo futuro economico al figlio, gli prospetta l'intenzione di fare testamento.
Ugo non ci mette molto a intuire che il motivo della presenza di Giuliani era l'intenzione da parte di Matilde di redigere un testamento.
Il giovane innamorato si precipita al palazzo di Matilde ma non può far altro che assistere all'orribile scena del suicidio della gentildonna, che si getta dal tetto del suo palazzo.
Il giovane grida sul corpo dell'amata tutto il suo odio e il suo disprezzo per l'amico di un tempo: Vittorio de Cesari, che ritiene unico responsabile del folle gesto che ha messo prematuramente fine alla infelice vita di Matilde.

Identica riprovazione serpeggia nella società e negli alti ranghi dell'esercito quando si sparge la notizia della morte della gentildonna.
Vittorio isolato e roso dal suo male interiore, più che dal rimorso per la morte di Matilde che non ha mai considerato più di una povera pazza, si ritira nella sua tenuta ai Castelli Romani dove passa le giornate ad ubriacarsi.
Sandra e Ugo nel frattempo scoprono con sconcerto che sono i beneficiari del testamento. Alla malignità del notaio Giuliani, che non ha mai sofferto Ugo fin da quando lavorava per lui, risponde con decisione il Conte Antonelli, che è ben consapevole della sincerità dei sentimenti dei due giovani nei confronti della sua infelice protetta.

Ma ora è tenpo di tirare le fila. Vittorio aggredisce ancora una volta Brigida, scambiandola nel delirio provocato dai fumi dell'alcol, per il fantasma di Matilde (analogia con il fantasma di Orsini che perseguitava Matilde). La sorella della contadina, Rosetta, non sopporta più le angherie e gli scatti di follia del padrone e corre da Sora Gina: la madre del brigante Verruca nemico giurato di Vittorio.
Rosetta convince Verruca che può offrigli la testa di Vittorio su un piatto d'argento: conosce le abitudini del giovane e sa dove si ritira quando va a sbronzarsi.
Verruca accetta ben volentieri l'opportunità di vendicarsi di Vittorio de Cesari (sua personale ossessione).

Ma prima di Verruca arriva Ugo, deciso a vendicare Matilde. I due ex-amici giungono ben presto ai ferri corti e Vittorio va a prendere la pistola in quanto Ugo lo ha appena sfidato a duello e umiliato sputandogli in faccia.
Ma prima che l'ultimo atto si compia è il momento delle rivelazioni. Vittorio si presenta da Ugo con la maschera e il mantello di Volto Nascosto.
Dopo la sua cattura Taitù gli aveva offerto la possibilità di combattere al fianco degli etiopi, indossando gli abiti del suo nemico giurato, ormai allo stremo delle forze, (anche se Vittorio non sapeva che Volto Nascosto era divorato dalla lebbra). Sarebbe stata una controfigura dell'eroe etiope.
E Vittorio non aveva esitato a schierarsi contro i suoi stessi compagni pur di indossare l'effige dell'uomo che aveva tanto invidiato e che lo aveva ossessionato con il suo carisma di combattente, da quando aveva messo piede in Africa.
Alla fine il giovane ufficiale non aveva partecipato attivamente agli scontri, ma solo in virtù degli sviluppi del combattimento. Altrimenti non avrebbe esitato ad uccidere i suoi commilitoni. Si era concesso però lo sfizio di vendicarsi e giustiziare il generale Arimondi che aveva abbandonato il contingente della fortezza di Macallé. Ma quando si era presentato davanti al maggiore Galliano, il comandante della fortezza che lui stimava profondamente, per salvargli la vita, era stato platealmente umiliato e costretto ad ucciderlo. (questo comportamento insieme al modo rude di trattare la regina Taitù erano stati gli indizi su chi si celasse dietro la maschera di Volto Nascosto nel corso della battaglia).
La collaborazione sarebbe continuata fino a quando fosse stato necessario. Nel frattempo Vittorio risultava prigioniero degli etiopi, ma in realtà viveva come un nobile con un trattamento di tutto rispetto (e anche questo ci era stato suggerito).
è stato proprio l'arrivo di Ugo in Africa a scombussolare i piani di Taitù. E così gran parte di quello che abbiamo visto negli episodi precedenti era una messinscena ad uso e consumo di Pastore, che si stava avvicinando troppo alla verità.

Anche dopo questa confessione la sostanza delle cose non cambia. Vittorio non riesce a capire che tutto l'odio che Ugo prova per lui dipende esclusivamente dal male patito da Matilde. E questo fa infuriare ancora di più il giovane contabile.
Inizia il duello. Ma è un duello strano. Nonostante tutto Ugo non rinuncia al suo imperativo morale di non uccidere e Vittorio si limita a sfuggirgli. Fino a quando non si fa avanti e lo colpisce ad una coscia. A questo punto Ugo confessa di voler morire, di non poter vivere senza Matilde.
Ma Vittorio non è così abbietto da poter uccidere il suo unico vero amico. Mentre ripone la rivoltella però Verruca gli spara alle spalle e lo ferisce a morte.
Alla vista di Vittorio a terra, Ugo abbandona ogni remora e fredda Verruca.
Vittorio prima di morire gli consegna idealmente la maschera di Volto Nascosto. Lui è l'unico degno di indossarla.

Ugo si allontana a cavallo con la maschera d'argento sul volto, pronto a raccogliere l'eredità dell'eroe etiope, senza volto, senza storia, ma sempre dalla parte della giustizia.

Alla fine dell'avventura sopravvive solo Ugo quindi, l'idealista, il sognatore, il puro di cuore e sentimenti. Ma anche quello dalla personalità più ricca e completa. L'unico degno di raccogliere l'eredità di Volto Nascosto, mentre Vittorio resterà solo la controfigura combattente, ma priva di umanità, dell'eroe etiope.
Certo Ugo abbandona un pezzo della sua irritante innocenza quando "deve" piantare una pallottola in fronte a Verruca (che se ne sarebbe bellamente andato per i fatti suoi per cui non ha sparato per leggittima difesa), e per uno che ha sempre mirato ai cavalli anche se era sotto tiro è un bel salto di qualità!
La storia dovrebbe proseguire in Cina, dove il padre di Ugo, Enea, ha detto di voler andare per lavoro, e sarà ambientata storicamente nell'evento della rivolta dei "boxers" a cavallo del 1900.

Un ultimo plauso per la copertina di questo numero che, con i soli quattro protagonisti, su fondo scuro ci dipinge l'intera vicenda: Ugo illuminato dalla maschera simbolo di Volto Nascosto, Vittorio e Matilde in secondo piano. Vittorio con la pistola in mano, la sua unica ragione di vita (e di morte) e Matilde vestita del suo fascino, unica (inutile) arma per difendersi dagli uomini dei quali non è mai stata dominatrice, ma sempre vittima.

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