272

numeri

al 2004
(alamanacco 2004)

Il Puma Sacro

110 pagine

Locazioni

Personaggi
La storia
Gli avversari


Trama riassumibile in due righe:
Catler, senatore e fetente (le due cose vanno spesso a braccetto), vuole ornare il salone con la testa del leggendario Puma Bianco che veglia su Darkwood. Organizza una battuta di caccia, uccide Cervo Zoppo, lo stregone mohicano che non vuole rivelare il territorio di caccia del puma, e rapisce il povero Molti Occhi che dovrebbe conoscere il posto. Tutto con l'aiuto del traditore alcolizzato Bayakaro.

Segue un lungo e sanguinoso gioco a rimpiattino nella foresta fra i cacciatori, i mohicani, Zagor e il custode del Puma Sacro: sintesi umana e felina. Alla fine tutti i cattivi avranno la loro giusta punizione ma molti buoni ci lasceranno le penne.

Il soggetto dell'avventura dell'almanacco non è particolarmente originale. I cacciatori e la preda che invertono le parti lo avevamo già incontrato nella bella avventura di Dharma la Strega e i Kellog. E lo spirito della foresta che si incarna nel Puma somiglia troppo ad Ananga: l'affascinante creatura creata da Sclavi su Mister No e ripresa poi su Dylan Dog.

L'avventura invece si lascia leggere piacevolmente. La lotta serrata nella foresta fra i vari contendenti non lascia spazio alla noia. Ogni cespuglio può offrire rifugio o celare un'insidia, che sia Zagor, Catler e i suoi sgherri, i poveri Mohicani, il pavido e traditore Bayakaro, i tre scapestrati piccoli guerrieri, lo scettico Molti Occhi o Cico (che nel mezzo del bagno di sangue riesce addirittura a farsi una sonora dormita), o i protagonisti: Mesa-Ion e il Puma Sacro.

Il buon ritmo della sceneggiatura è sostenuto dal tratto evocativo di Colombi che riesce a rendere la foresta viva e palpabile in ogni inquadratura come mai si era visto prima: anche se devo ammettere che Zagor con il naso a patata mi ha lasciato un po' perplesso.

Quindi, sebbene tutto sia abbastanza prevedibile dall'inizio alla fine, non si perde il gusto della lettura.

Cicorabilia: