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Le pagine sui fumetti in rete| cronologie e schede | Zagor

Scheda sul numero 116 in edicola di Zagor

scheda realizzata da Vittorio Sossi
ATTENZIONE: nelle sinossi troverete la trama della storia.
Le immagini sono proprietà dei rispettivi autori, sempre indicati, e utilizzate solo a scopo informativo.

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Copertina
copertina di Gallieno Ferri 
			© Sergio Bonelli Editore

Zagor 116

collana: Zenith Gigante 167

periodicità: mensile

Data Uscita: marzo 1975

pagine: 100 - 96 tavole

prezzo: 300 lire

Titolo:
La Sabbia è Rossa

Storie:
1- La Radura delle Voci (finale)
2- La Scure e la Sciabola (prima parte)

editore: Sergio Bonelli Editore

copertina di Gallieno Ferri
© Sergio Bonelli Editore

Le Storie

1- La Radura delle Voci (finale)

autori: Guido Nolitta storia, Gallieno Ferri disegni; Franco Bignotti disegni

Personaggi principali: Winter Snake, capo Kiowa; Frida Lang Fanciulla innamorata;

La Scure e la Sciabola (l'uomo venuto dall'0riente) (prima parte)

autori: Guido Nolitta storia; Franco Bignotti disegni

Personaggi principali: Okada Minamoto, samurai; Tonka capo Mohawk;

Sinossi

1- La Radura delle Voci (finale)

- continua da La Sabbia è Rossa

- ACCAMPAMENTO KIOWA Lo stregone dei Kiowa dà inizio al supplizio di Zagor, che affronta in silenzio e con stoicità il palo della tortura.
Winter Snake concede alle vedove della battaglia di sfogare la propria rabbia e il proprio dolore. Le donne frustano e colpiscono con violenza ma il prigioniero non si lascia sfuggire un solo lamento.
Winter Snake è indispettito ed esorta i guerrieri a torturare Zagor. A questo punto Lo Spirito con la Scure parla e inizia a difendersi ricordando a ogni guerriero, un'occasione in cui gli ha salvato la vita o protetto la tribù in circostanze estreme. Uno a uno i Kiowa, Lancia Rossa, Falce di Luna, rifiutano di infierire su Zagor, un'azione vile e poco onorevole nei confronti di qualcuno, uomo o spirito che sia, che si è sempre dimostrato leale e prodigato per il loro interesse.
Zagor approfitta dello sbandamento generale e sferra l'arringa conclusiva, ammonendo i Kiowa che l'eco della loro azione vile, il suo omicidio legato al palo della tortura, li renderà dei reietti, costretti a temere le loro stesse ombre.
L'esca è stata lanciata e i Kiowa abboccano. Dicono a Winter Snake che sarebbe stata un'impresa onorevole uccidere Zagor in combattimento, ma così, senza che lui possa difendersi, sarebbe solo un'azione ignominosa.
Winter Snake non ha altra scelta: deve affrontare Zagor in duello.
I due guerrieri si battono e Zagor, nonostante sia indebolito per le numerose ferite e la perdita di sangue, riesce ad avere ragione del capo indiano.
Winter Snake è un uomo d'onore e accetta l'esito del combattimento, esortando Zagor a ucciderlo.
Lo Spirito con la Scure ovviamente non ucciderebbe un avversario a sangue freddo e comprende l'importanza che alla guida dei Kiowa ci sia un uomo come Winter Snake, valoroso, leale e soprattutto con a cuore l'interesse della sua gente.
Fra il timore e l'ammirazione di tutti i presenti, Zagor si allontana e si tuffa nel tumultuoso fiume sottostante, in una uscita di scena che non manca di suscitare esclamazioni di stupore e rispetto, consolidando così l'alone leggendario che lo circonda,

- POZZI DEL TESCHIO DELL'EREMITA Il tuffo nell'abisso è stata una mossa intelligente per il proprio prestigio ma un azzardo fisico devastante per il corpo martoriato dalle ferite.
Tanto che, quando giunge ad un pianoro roccioso dove ci sono due soldati di guardia, il vecchio Medford e una giovane recluta, Zagor sembra più uno spettro che un uomo e crolla a terra sfinito.

- FORTE TRUST Dopo qualche giorno le cure del dottor Stevens, un ufficiale dell'esercito, ci riconsegnano uno Zagor in piena forma.
La tragica e dolorosa vicenda ha avuto un epilogo positivo, dopotutto. Pearson assicura che non ci sarà alcuna rappresaglia contro i Kiowa, in quanto Von Swieten, pentito per la condotta immorale e turbato da tutte le morti che ha sulla coscienza, ha ammesso i propri errori e consegnato alla giustizia il vigliacco uccisore di "Memphis" Joe, Willy.
Zagor comincia già a sognare la capanna nella palude, ignaro che deve affrontare la prova più difficile: una donna innamorata e decisa a voler dividere la vita con lui!
Frida Lang si presenta con una casacca per l'amato, cucita con le sue stesse mani.
Zagor è imbarazzato e preso in contropiede. Nonostante tutto riesce a inanellare una serie di scuse e giustificazioni degne del miglior Mister No, abbracciare per l'ultima volta la bella austriaca, dileguarsi di corsa attraverso la finestra e superare di slancio i confini del forte.
Stessa cosa non riesce al povero Cico in un siparietto comico insuperabile.
Anche lui ha impalmato un'austriaca, meno avvenente e meno ricca di Frida, la notte dell'arrivo alla carovana: Clotilde.
Cico prova la stessa tecnica di Zagor, presentando la vita di privazioni che Clotilde dovrebbe affrontare nella capanna della palude, ma la donna fa la cameriera e la sua è già una vita di privazioni.
Sentendosi sedotta, presa in giro e abbandonata, Clotilde prende per il collo il messicano e solo una ben piazzata martellata in testa riesce a metterla fuori combattimento.
I due amici possono tornare al rifugio nella palude, sollevati per il doppio scampato pericolo.

- continua su Arrivano i Samurai

Puoi trovare la trama completa della storia con tutti i luoghi e i personaggi a questo link nel mio sito Il Viaggio di Zagor

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