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numeri

177/178
(228)/(229)


copertine

zagor 177
zagor 178
Collezione storica 69
Collezione storica 70

Il Ritorno di Guitar Jim

155 pagine

Alfredo Castelli - Franco Donatelli

Locazioni

Personaggi
La storia
Gli avversari
Guitar Jim, disegno di Franco Donatelli
Guitar Jim
Comandante di Forte Henry, disegno di Franco Donatelli
Comandante di Forte Henry
Ben Collins, disegno di Franco Donatelli
Ben Collins
Figlio di Ben, disegno di Franco Donatelli
Figlio di Ben
Rowena Bloom, disegno di Franco Donatelli
Rowena Bloom

Torna Guitar Jim nella sua prima apparizione non Nolittiana, l'avevamo visto l'ultima volta nel numero 100: Il Mio Amico Guitar Jim

Zagor e Cico tornano nella palude dopo una magra, a detta del messicano, battuta di caccia e scoprono che qualcuno si è intrufolato nella capanna per legare un Coati, un parente del procione, al tavolo. (abbastanza improbabile che un Coati possa vivere a Darkwood)
L'ideatore dello scherzo intona una canzone e i due amici riconoscono subito l'inconfondibile voce di Guitar Jim
Il biondo chitarrista si è stancato della California, dove era andato a cercare fortuna alla fine de Il Mio Amico Guitar Jim ed è tornato a Darkwood, apparentemente spensierato come sempre.

Nella notte però un accadimento funesta la rimpatriata. Tre sicari irrompono nella capanna. Né Zagor né Guitar Jim si lasciano sorprendere e i tre finiscono stecchiti, portandosi all'inferno il motivo dell'attentato e soprattutto l'identità del loro bersaglio: sarà Zagor o sarà Jim?
Il comandante di Forte Henry propende per la prima ipotesi, ma Zagor sospetta che Guitar Jim si sia cacciato nell'ennesimo guaio.
Il dubbio è dissipato la sera stessa a cena dal colonnello. Guitar Jim non mangia la sua porzione di faraona, la passa a Cico, ma un gatto famelico la ruba prima che il messicano possa addentarla. Quando il povero felino stramazza a terra con la bocca colante di schiuma biancastra Zagor capisce subito che è stato avvelenato.

Lo sconcerto è totale. L'unico che avrebbe potuto avvelenare la porzione destinata al chitarrista è Ben Collins, un brav'uomo e persona fidata che, ovviamente, non ha mai incontrato Jim.
Eppure deve essere stato lui, anche perché si è allontanato subito dopo dal forte verso la boscaglia come se avesse il diavolo alla calcagna.
Zagor lo insegue e si imbatte in lui in una radura. L'uomo è visibilmente alterato, barcollante e lo minaccia con una pistola accusandolo di aver rapito suo figlio. Subito dopo crolla a terra. Qualcuno lo aveva ferito a morte.
La faccenda è abbastanza chiara. Un quarto sicario aveva rapito il figlio di Collins e lo aveva costretto a somministrare la faraona avvelenata a Jim. Questo vuol dire che il ragazzo è destinato ad essere ucciso. I tre amici si precipitano all'inseguimento del rapitore e riescono a raggiungerlo sulle Dead Hills, prima che possa mettere in atto l'efferato delitto.
Guitar Jim è costretto ad ucciderlo facendo sfumare anche l'occasione di interrogarlo.

Riportato il bambino e il cadavere del povero Collins in paese Zagor costringe Jim a vuotare il sacco. Che cosa ha combinato questa volta?
Scopriamo che a Charleston Jim si è innamorato di un'affascinante ragazza: Rowena Bloom. La donna era ricattata da un riccone del posto, Louis Dorn, che era venuto in possesso di alcune lettere compromettenti. Jim non si è fatto pregare due volte. Ha svaligiato la cassaforte, recuperato le lettere, riconsegnate a Rowena, rivelandole addirittura la combinazione della cassaforte, solo per essere scaricato da lei qualche tempo dopo.
Zagor lo accusa di essersi fatto abbindolare come un pivellino e Jim non la prende bene: i due cominciano a scazzottarsi nella stanza dell'albergo in cui sono alloggiati. Cico, indispettito per il comportamento puerile dei compagni, esce a prendere una boccata d'aria ed è un vero colpo di fortuna: qualcuno dal palazzo di fronte sta puntando un fucile proprio verso la loro stanza. Cico urla come un ossesso, svegliando mezza cittadina ma ottenendo il risultato sperato: l'attentatore si dilegua velocemente, lasciando dietro di sé soltanto un pungente profumo che stuzzica l'olfatto del messicano, mentre gli altri due, con in nasi gonfi per i cazzotti, non sentono niente.

L'unico sospetto resta Dorn e i tre prendono la strada per Charleston.

Per un curioso caso del destino, lungo il cammino, i tre incrociano Rowena Bloom che sta rischiando di rompersi l'osso del collo in balia di un cavallo imbizzarrito. Zagor la salva e rimane anche lui folgorato dal fascino dell'avvenente fanciulla, che però dimostra una certa ambiguità, in quanto abbraccia e bacia Guitar Jim con trasporto, confessando di essersi amaramente pentita di averlo lasciato.
L'unico a non lasciarsi incantare è Cico.

I sospetti del messicano si concretizzano quando, dopo cena, vede Guitar Jim e Rowena su una scogliera sul lago. Lei si avvicina alle spalle di Jim e sembra intenzionata a spingerlo di sotto.
Cico riferisce tutto a Zagor che però non è disposto a credergli.

Il giorno dopo Rowena, incalzata dalle domande di Zagor, è costretta rivelare il contenuto delle lettere: provano che lei è un'immigrata clandestina e che suo padre ha commesso un omicidio per darle i soldi necessari a raggiungere gli Stati Uniti. Louis Dorn invaghitosi di lei voleva usare le lettere per ottenere in cambio favori sessuali.

Una volta giunti a Charleston la ragazza fa un nuovo voltafaccia e si accomiata mestamente da Jim, come se non fosse più intenzionata a rivederlo.

Quando i tre si recano nella villa di Dorn, si trovano davanti un ometto mite e a modo, addirittura in procinto di diventare ministro delle finanze.
Come se non bastasse la busta rubata da Jim è di nuovo nella sua cassaforte e Dorn non si era minimamente accorto dell'effrazione.
A questo punto è proprio Dorn a dipanare il mistero: mostra a Jim un ritratto di Rowena, e rivela che in realtà la donna è una spia di nome Miriam Kowalsky al soldo di una fantomatica nazione nemica. Secondo la sua ricostruzione, Rowena, dopo aver esaminato i documenti, che non sono lettere ma i dati di un trasporto segreto di oro, ha rimesso a posto la busta, dato che Jim era stato così ingenuo da rivelarle la combinazione della cassaforte, per non destare sospetti e impadronirsi del carico.
Poi aveva sguinzagliato i sicari per togliere di mezzo lo sventurato innamorato, unico testimone che poteva ricostruire la vicenda.
Cico gongola, avendo trovato conferma di tutte le sue supposizioni. Però, quando Dorn li accompagna attraverso il giardino in cui coltiva delle speciali orchidee rosse, percepisce un profumo noto, anche se non riesce a focalizzarlo in quanto un'ape lo punzecchia proprio sul naso, mettendo fuori uso il suo olfatto.

I tre amici vanno a cena in un lussuoso ristorante, carico di prelibatezze ma qui accade l'incredibile: Cico afferma di non avere fame!
E qui abbiamo di nuovo un ribaltamento della situazione: ora che Zagor e Jim si sono convinti della doppiezza di Rowena, Cico è sicuro della sua innocenza; tutto a causa delle orchidee rosse coltivate nella villa. Hanno lo stesso profumo che permeava la stanza dove era appostato l'attentatore!
Si fa dire l'indirizzo di Rowena e si precipita da lei perché convinto che la ragazza stia per essere assassinata. Ha ragione, però viene stordito da Dorn e viene salvato appena in tempo da Zagor e Jim.
Rowena quindi aveva detto la verità:
Dorn, una volta scoperto il furto delle lettere, era riuscito a risalire a Guitar Jim e aveva sguinzagliato i sicari per far fuori il chitarrista. Non solo, li aveva seguiti per assicurarsi del successo della missione e, quando aveva assistito al loro fallimento, aveva tentato di uccidere lui stesso Jim. Del resto non poteva permettere che la torbida faccenda del ricatto non compromettesse la sua carriera politica.
Mentre Guitar Jim e Rowena si allontanano per risolvere i loro problemi, Zagor costringe Dorn a firmare una confessione.
Jim in realtà compie un'ennesima incursione nella villa di Dorn per leggere i piani trasporto segreto dell'oro. Perché non approfittare dell'occasione per assicurarsi un tranquillo futuro con Rowena?
Dorn nel frattempo si rivela un vero serpente e riesce a ferire Zagor con una derringer nascosta nella giacca. Jim torna giusto in tempo e lo uccide.
Zagor saluta i due promessi sposi, ma sa che con Jim è solo un arrivederci a presto. Quando il ladro si intrufola nel vagone che contiene la borsa con l'oro trova ad attenderlo proprio lo Spirito con la Scure, che lo costringe a tornare sui suoi passi con la coda tra le gambe.
Jim e Rowena se ne vanno; Zagor li guarda dal treno e sorride riflettendo su come Guitar Jim resterà sempre un simpatico e incorreggibile lestofante.

Note

Castelli confeziona una storia che non regge il confronto con le due avventure precedenti che hanno visto protagonista il chitarrista-pistolero. Un'avventura piacevole da leggere, che alterna azione e divertimento, con una sottotrama gialla un pochettino surreale, in tutte e due le versioni, sia le lettere sia i documenti segreti con la spia dal nome improbabile, ben lontana dalle tinte scure della vicenda con lo Sceicco Nero e drammatiche dell'avventura in Messico.

Aggiunge al personaggio una vena romantica che sarà ripresa anche dagli altri sceneggiatori che si cimenteranno con il personaggio.

Capisco la volubilità, ma Rowena sembra proprio una squilibrata, parere personale.

Il finale con Zagor che anticipa Jim, soprattutto se consideriamo tutte le volte che lui lo aveva raggirato nei primissimi incontri, dà molta soddisfazione.

Ritroveremo Guitar Jim nella storia corale di Toninelli, l'Zagor alla Riscossa contenuta nel primo speciale zagoriano.

Le canzoni di Guitar Jim:
- Guitar Jim si presenta alla capanna intonando Turkey in the Straw - ballata abbastanza nota della prima metà dell'800, nella prima vignetta e The Catfish, brano per banjo del 1844, nella seconda: http://bluegrassmessengers.com/catfish-the-see-banjo-sam--version-2-.aspx.

La strofa di chiusura della storia credo sia semplicemente inventata

Cicorabilia:

Derek, disegno di Franco Donatelli
Derek
rapitore, disegno di Franco Donatelli
rapitore
Louis Dorn, disegno di Franco Donatelli
Louis Dorn