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le vitamine liposolubili E e K

di Vittorio Sossi
inserita il 07-06-2005

Le Vitamine liposolubili

Caratteristiche generali

Caratteristiche generali delle vitamine liposolubili

Le vitamine liposolubili sono 4: vitamina A, vitamina E, vitamina D, vitamina K.

Questo gruppo di 4 vitamine è definito liposolubile in quanto sono solubili esclusivamente nei grassi e nei solventi dei grassi. Le vitamine A, E, K si formano a partire da un monomero a 5 atomi di carbonio, l'isoprene , che viene montato a formare catene di diversa lunghezza o anelli.
La vitamina D invece deriva, nella sua forma animale, dal colesterolo e ha una struttura di base diversa dalle altre 3. La vitamina D viene sintetizzata dall'uomo.
Oltre a carbonio e idrogeno le vitamine liposolubili contengono ossigeno ma non azoto o zolfo.



Vitamina E

Vitamina E funzioni, forme, fonti e carenze

vitamina E tocoferolo e tocotrienolovitamina E - α-tocoferolo
vitamina E - α-tocotrienolo

Funzione: azione antiossidante ad ampio raggio a protezione dei lipidi di membrana e di molti enzimi cellulari. La vitamina E è in grado di neutralizzare i radicali liberi. I radicali liberi sono molecole altamente reattive che vengono prodotte durante il normale metabolismo cellulare. Queste molecole possono attaccare i lipidi di membrana poliinsaturi e trasformarli nella corrispondente forma completamente satura. Ciò comporta un indebolimento grave delle membrane cellulari.
La protezione delle membrane è particolarmente importante nei globuli rossi per la longevità dei quali è necessario un adeguato apporto di Vitamina E.
La vitamine E è in grado di proteggere anche i lipidi delle LDL. Complessi lipoproteici che trasportano il colesterolo nel sangue.
Ancora molto si deve scoprire sulle altre funzioni della vitamina E.
E' stato recentemente dimostrato un ruolo nella protezione del cuore e dei vasi sanguigni con l'inibizione della formazione delle placche aterosclerotiche
Si presuppone che sia un fattore anti-invecchiamento per il suo effetto antiossidante e limitante i radicali liberi
In alcuni animali è stato dimostrato che contribuisce all'aumento della fertilità.

Forme: 4 Tocoferoli e 4 tocotrienoli. In figura è rappresentato l'α-tocoferolo (la più attiva in assoluto) e l'α-tocotrienolo.
Oltre a questa forma di tocoferolo ne esistono altre 3 β γ e δ. Si differenziano dal primo in quanto non hanno tutti e 3 i gruppi metilici in verde sull'anello ma solo 2 o 1.
Meno attivi sono i Tocotrienoli. Hanno 3 legami insaturi nella coda isoprenoide e si differenziano come i tocoferoli per la presenza dei metili nell'anello (3, 2, o 1 gruppi).

Alimenti: Semi e olii di semi soprattutto. Legumi, cereali integrali, vegetali crudi.
Fegato

Carenza: la vitamina E viene accumulata nell'organismo in depositi a lento rilascio. Può verificarsi una carenza nei casi di ridotto assorbimento intestinale dei grassi o nei neonati prematuri. Ovviamente la carenza è comune nei casi di grave malnutrizione. Nei rari casi di carenza si osservano danni a carico dei globuli rossi (anemia emolitica) e negli adulti del tessuto nervoso.

sovradosaggio: non particolarmente tossica. In condizioni di elevata ipervitaminosi può aumentare il rischio emorragico per via del suo effetto inibitorio sull'aggregazione piastrinica. Comunque data la elevata capacità dell'organsimo di accumularla è abbastanza inutile assumere integratori della vitamina E, se non sussistono determinate condizioni di bisogno.

Fonte: Linus Pauling Institute's Micronutrient Information Center



Vitamina K

Vitamina K funzioni, forme, fonti e carenze

vitamina K1vitamina K1
Menadione (sintetico)

Funzione: è indispensabile per attivare il processo di coagulazione attraverso la via vitamina-K dipendente.
Il processo di coagulazione del sangue è un evento necessario per la riparazione delle ferite e il blocco delle emorragie. Ma è un processo deleterio se attivato all'interno dei vasi sanguigni. La formazione di coaguli intravasali può bloccare la circolazione in distretti del corpo e portare a patologie letali quali infarto, ischemia e embolia polmonare.
Questo processo deve essere quindi rapido quando necessario ma altamente selettivo. Per questo è finemente regolato e comporta l'attivazione di decine di proteine ed enzimi, nonchè l'intervento di molecole quali la vitamina K e ioni calcio.
La parte finale del processo comporta l'attivazione della trombina dal suo precursore protrombina: la trombina trasforma il fibrinogeno in fibrina la principale proteina responsabile della formazione del coagulo.
La vitamina K interviene come coenzima di una carbossilasi che trasforma l'acido glutammico, un aminoacido acido delle proteine in acido γ-carbossiglutamico: la trasformazione è indispensabile per l'attività legante gli ioni calcio degli enzimi coinvolti nella coagulazione e la loro attivazione.
altre funzioni:sebbene l'intervento nella coagulazione del sangue sia l'attività principale della vitamina K, il suo ruolo di coenzima nella γ carbossilazione dell'acido glutammico interessa molte altre reazioni metaboliche. Quali l'attivazione di osteocalcina e la mineralizzazione delle ossa, o l'attivazione della proteina Gas6 coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso. Queste funzioni sono però ancora in fase di studio.

Forme: possiamo distinguere essenzialmente 3 forme di vitamina K a seconda della loro provenienza.

  • vitamina K1 - ad es. fillochinone: reperibile con gli alimenti di origine vegetale.
  • vitamina K2 - menachinone-n: prodotte dalla flora intestinale. Differiscono fra loro per la lunghezza della catena isoprenoide (multipli di unità isopreniche - 5 atomi di carbonio).
  • vitamina K3 (menadione): sintetica. Priva della catena isoprenoide.
  • vitamina K4: sintetizzata dagli animali a partire dal fillochinone.

Alimenti: ortaggi a foglie verdi (lattuga, spinaci, broccoli), olio di semi, legumi.
latte e derivati.

Carenza: difficile sviluppare una carenza di vitamina K per la sua ubiquità negli alimenti, per la produzione attiva di vitamina K2 da parte della flora batterica intestinale. Anche se non viene efficientemente immagazzinata nell'organismo il pool di vitamina K viene continuamente riciclato. Quindi la carenza dipende più che altro da danni epatici o assunzione di anticoagulanti antagonisti della K. Una ipovitaminosi di K può essere possibile invece in neonati soprattutto se prematuri.
Nei casi in cui si manifesti ipovitaminosi di vitamina K ovviamente il processo che ne risente direttamente è quello della coagulazione del sangue e si possono avere emorragie diffuse (naso, gengive, sangue nelle urine...) e interne.

sovradosaggio: non particolarmente tossiche le varianti naturali. Alti livelli di menadione sembrano ostacolare l'attività antiossidante del glutatione con conseguente danno alle membrane cellulari.

Fonte: Linus Pauling Institute's Micronutrient Information Center

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