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Dalla rabbia un nuovo vaccino anti-Aids. Sperimentato sui topi, tra un anno sull'uomo

di Silvia Sorvillo

Lo studio presentato su un settimanale Usa da Roger Pomerantz, direttore del centro di virologia di Philadelphia

Dal quotidiano Ultime Notizie. Giovedì 9 marzo 2000

struttura del virus dell'aidsschema della struttura dell'HIV
PHILADELPHIA. Sarà uno dei virus più temuti e mortali, il virus della rabbia, a caricare l'arma più efficace per combattere l'Aids? Al Jefferson Medical College di Philadelphia, Roger Pomerantz, direttore del Centro di virologia umana, ha testato - per ora sui topi - un nuovo vaccino contro l'Hiv. Il farmaco utilizza come "navetta" un insolito mezzo di trasporto. Si tratta di un tipo di Rhabdovirus, una famiglia di patogeni che include anche il virus della rabbia.

Questo patogeno, (caricato con la particella di superficie più grande del virus, la "gp 120") ha innescato nei topi una risposta immunitaria molto più forte di quella provocata da altri tipi di virus.
In poche parole, il virus della rabbia attiva un numero alto di linfociti T e B, cioè, di cellule che costituiscono i due maggiori dipartimenti di difesa dell'organismo umano. Un maggior numero di linfociti attivati equivale ad una maggiore probabilità di sconfiggere l'infezione.

II virus attiva un numero alto di linfociti T e B

Lo studio è stato pubblicato sull'ultimo numero del settimanale "Proceedings of the National Academy of Science of the United States of America". Pomerantz, nel corso di un'intervista, ha sottolineato la serie di vantaggi che derivano dall'uso di questo virus come vettore: "II virus della rabbia si replica nelle cellule umane più efficacemente degli altri virus già sperimentati. Inoltre, dato da non sottovalutare, non ha un effetto "citopatico", cioè, non uccide la cellula che lo ospita e non si integra nel Dna umano".

Sempre a favore di questa sperimentazione, Matthias Schnell, ricercatore che ha collaborato alla messa a punto del protocollo, ha suggerito la possibilità di poter somministrare questo vaccino per via orale. "Abbiamo dimostrato che quella orale è la via migliore di somministrazione", dice il ricercatore, che ha utilizzato il virus rabies sugli scimpanzè. Entrambi gli scienziati ricordano, comunque, che è necessario ancora del tempo, almeno un anno, per passare alla sperimentazione sull'uomo.

il virus dell'AIDS

sulla superficie del virus dell'Aids è presente una proteina, la gp120, indispensabile per il funzionamento del virus e per il suo ingresso nelle cellule ( i chiodini rossi all'esterno della sfera). Questa proteina è anche riconosciuta dagli anticorpi dell'ospite durante l'infezione. Il vettore di cui sopra è costituito da un virus della rabbia modificato che presenta in superficie la gp120 dell'Aids. La risposta immunitaria scatenata dal vettore chimerico è molto più efficiente.

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Scienzità è stato realizzato da Silvia Sorvillo e Vittorio Sossi