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vivremo 130 anni - il futuro della medicina

di Silvia Sorvillo

Le prospettive della ricerca medica nel terzo millennio
Le speranza dell'umanità nella terapia genica

dal quotidiano Ultime Notizie. martedì 11 gennaio 2000

ROMA. L'ultimo secolo ha introdotto un numero ragguardevole di nuove verità scientifiche. La medicina, la scienza a noi più vicina, è diventata sempre più tecnologica e avanzata.

il progetto genoma

Cominciamo con il "Progetto Genoma", obiettivo certamente inimmaginabile non solo nel secolo scorso, ma anche 50 anni fa, quando il Dna non era ancora stato scoperto. Con questa impresa che dovrebbe concludersi entro il 2003, ben 140mila geni umani saranno perfettamente identificati (anche se sul numero esatto dei geni del genoma umano c'è ancora incertezza). La conoscenza dell'intero "patrimonio informativo" dell'uomo, il suo corredo genetico, permetterà di risolvere tanti enigmi medico-clinici.

Molte malattie saranno geneticamente identificabili e la conoscenza del "difetto" alla base del processo patologico renderà più efficace la terapia. Per tanti mali attualmente incurabili sarà possibile trovare soluzioni che possano non solo migliorare le aspettative di vita, ma anche pensare a delle vere e proprie guarigioni definitive.

i progressi della farmacologia

L'Alzheimer, il cancro, l'Aids e soprattutto le malattie cardiovascolari non scompariranno, ma la loro cura diverrà normale routine ospedaliera. La farmacologia sarà sempre più mirata, andrà a colpire solo ed esclusivamente la molecola o il gene responsabile della patologia e gli effetti collaterali, spesso devastanti, potranno essere ridotti.

L'esempio più clamoroso viene da due nuove molecole: l'angiostatina e l'endostatina. Queste due proteine funzionano come inibitori nella formazione dei vasi sanguigni. La loro utilità è ben evidente nel fermare la progressione dei tumori che per crescere hanno bisogno di sangue e quindi di nuove vene e capillari.
Judah Folkman, il ricercatore che le ha individuate per primo e che ne sta studiando gli effetti, ha già fornito i primi risultati, anche se finora ottenuti soltanto sulle cavie da laboratorio e non su volontari umani. Occorre ancora del tempo.

la battaglia contro il cancro

Ma non è lontano il giorno in cui, come già è accaduto negli anni '80 con il primo farmaco biotecnologico, l'insulina, i pazienti oncologici potranno convivere, mantenendo un soddisfacente stile di vita, con il "male del secolo". La battaglia contro il cancro necessita di molte armi per poter dare scacco matto al "nemico". Una delle armi su cui puntare è l'immunologia: potenziare il sistema immunitario e rendere invincibili le cellule NK (Natural Killer), che sono dei linfociti che aggrediscono le cellule tumorali; questo è l'obiettivo ultimo di molte ricerche.

Un altro prezioso strumento su cui ci sarà da indagare per verificarne la funzionalità, è la "telomerasi". Questo enzima è capace di riportare indietro le lancette dell'orologio biologico cellulare. Riproducendosi per divisione, le cellule perdono, di volta in volta, dei pezzetti di cromosomi (bastoncini di Dna): le porzioni terminali note come telomeri. La perdita di queste particelle è in stretta relazione con la degenerazione tumorale e con l'invecchiamento. Per ora questo processo si può bloccare solo in provetta. Ma in futuro l'aggiunta di telomerasi allontanerà la vecchiaia e il processo canceroso.

Se fino al secolo scorso si guardava ai 60 anni come età ragguardevole da raggiungere con la recente scoperta dei meccanismi che regolano l'invecchiamento e con quella dei vari geni "della vecchiaia", potremo pensare di spegnere 120 - 130 candeline.

le cellule staminali

Nei prossimi anni anche i trapianti, spesso soluzione impossibile per la mancanza di donatori, potrebbero venire soppiantati da una moderna tecnica di laboratorio. In un futuro prossimo si potranno rigenerare organi e tessuti con una iniezione di cellule dette "staminali" (questo tipo cellulare è quelle da cui durante l'embriogenesi derivano tutte le altre linee di cellule). Questa scoperta è tutta italiana. Cesare Peschle, ricercatore dell'Istituto Superiore di Sanità di Roma, è il primo ad averle isolate. E' giustificato un cauto ottimismo per i prossimi anni.

la doppia elicasequenza di basi
lungo la doppia elica

Le grandi scoperte del '900

  • 1910
    Scoperti i gruppi sanguingni A B 0. Cominciano le trasfusioni di sangue
  • 1953
    J. Watson e F. Crick scoprono il DNA
  • 1971
    J. Folkman scopre il 1° fattore di crescita dell'angiogenesi
  • 1980
    Viene commercializzata la prima insulina umana transgenica
  • 1993
    Premio Nobel a K. Mullis per la scoperta della Pcr (Polymerase chain reaction), tecnica che permette la replicazione del Dna






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Scienzità è stato realizzato da Silvia Sorvillo e Vittorio Sossi